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Numen

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Dal 23 Novembre al 30 Dicembre 2016 presso Spazio CB32 si è tenuta la mostra di Jacopo Pagin intitolata “Numen“, un’apertura del qui e ora verso la storia delle immagini.

Gli idoli, da quelli tribali e primitivi, ai miti classici e alle figure sacre della tradizione cristiana e orientale, fino alle star della cultura contemporanea come David Bowie, sono qui reinterpretati per confondersi in un caos che spezza la linearità storica. Pagin inserisce stili rappresentativi che appartengono a sistemi di significati passati, in un mondo incapace di riviverli.

I suoi idoli sono pervasi da un senso di nostalgia, la loro essenza primitiva duale e simbolica è intrappolata, impossibilitata a una ricongiunzione. Pagin è un uomo contemporaneo desacralizzato, che vive il terrore della demitizzazione e sostiene che “sul cammino della razionalità non è possibile affermare alcunché sull’abisso più profondo del reale”. Nell’ossessione per il tempo e per la storia, sono inseriti i numi raccolti dall’artista volti a spezzare ogni tentativo di dimostrazione del legame logico; in essi la realtà appare sospesa in un crepuscolo simile a un sogno.

Operando con il cut-up Pagin preleva differenti elementi che chiama “relitti etnici e archeologie divine” e li ri-combina. Legando queste immagini a elementi della sfera contemporanea egli crea e assembla nuove figure vestite di nuovi significati.

In quest’ottica il lavoro di Pagin si configura come un intimo tentativo di ricostituire la “sacralità” del soggetto pittorico, ripercorrendo e interrogando la storia della rappresentazione: dalla pittura tradizionale, caratterizzata dal chiaroscuro dei corpi e dalla mimesi, passando per il readymade, fino a installazioni sul concetto stesso di opera d’arte.

I disegni a penna e pantone di Pagin, possono essere considerati come la sua produzione più autentica e non ragionata, poiché eseguiti senza un progetto preciso. Sono frutto dell’immaginazione libera e della spensieratezza, tecnica e studio sono in secondo piano per garantire un alto tasso di onestà a favore degli impulsi. L’erotico e l’istinto carnale ne emergono sovrani a ricordarci che l’uomo è da sempre soggetto e allo stesso tempo creatore di due forze diverse, quella terrena e quella ultraterrena.