Dal 13 aprile all’11 maggio presso Spazio CB32 si terrà la mostra d’arte Recurring Dreams, un evocativo onirico universo dell’artista iraniana Maryam Rastghalam (1981, Isfahan).
Il giorno del vernissage lo spazio si è trasformato in teatro dove è avvenuto un dialogo visivo e uditivo tra le opere di Maryam e i brani musicali, scelti da Emanuela Campagnoli ed eseguiti dalla suonatrice d’arpa Dora Scapolatempore, con il pubblico parte integrante di questo percorso pittorico-installativo.
Sono stati esposti una trentina dei più recenti e ancora inediti lavori dell’artista Maryam Rastghalam, iraniana d’origine e italiana d’adozione, che traggono ispirazione dal mondo reale e letterario dei sogni e dell’inconscio. Sogni ricorrenti trasformati in immagini pittoriche in cui figure antropomorfe si muovono all’interno di scenari surreali in bilico tra vuoto e rovine, tra passato e presente incerto, tra luce e oscurità, tra leggerezza e gravità. Alcuni stimoli provengono dalla lettura de “Le città invisibili” di Italo Calvino e “L’arte come terapia” di Alain de Botton e John Armstrong.
Nella serie “Cypresses” e “Repetetive Dreams”, “Weight of a Concept”, “Spiral Bridge”, “Floating Doms”, “Persian Garden”, “Domestication of Tornado” l’artista crea rimandi al mondo magico e mitico dell’architettura, della pittura e delle arti decorative persiane antiche in dialogo con simboli o oggetti occidentali.
Nella ricerca espressiva l’artista ha da sempre cercato di realizzare un sincretismo tra la cultura iraniana e quella italiana. Due mondi apparentemente lontani ma che, nel gioco dei contrasti e delle similitudini trovano una loro armonica convivenza nelle visioni e intuizioni provenienti dal cosmo onirico. È ripensando ai sogni che, infatti, si risolvono enigmi, complessità che solo una vera artista può decodificare e trasformare in poesia visiva.